Fiume Veneto, 25/09/2024
Egr. Direttore,
Lei non mi conosce per cui spero di non offenderla per averle scritto. Sono ospite nella sua struttura cui Lei presiede e istintivamente sento il desiderio di farle presente il mio giudizio sulla stessa, sperando possa farle piacere. Mi spiego meglio.
Quando un cittadino (di qualsiasi nazionalità) si rivolge a uno studio medico, viene investito di ansia o preoccupazione. Come detto, anche in Italia si vivono queste sensazioni di timori. Timori che scompaiono solo dopo il servizio.
Per quanto riguarda l’Italia, la medicina in generale è conosciuta in senso positivo a livello mondiale, ma nel caso di specie, la clinica che Lei dirige, mi ispira maggiormente (oltre la qualità del servizio) per l’atteggiamento cordiale e rassicurante dei Dottori sul rapporto: MEDICO/PAZIENTE.
Come detto all’inizio, i timori, le ansie, i disagi, vengono ridotti a motivo del modo di parlare con il potenziale assistito, come nel mio caso. Ma non solo. Qui in Italia ci vuole (1) l’appuntamento, (2 )attendere forse 3/4 mesi, (3) fare un esame, (4) fare la visita da un altro medico e così via. Questa procedura non si è verificata nella Sua struttura.
In breve Le racconto la mia esperienza.
Sono arrivato alla mattina (non ricordo l’ora) del 16/08/2024 e dopo aver lasciato i riferimenti richiesti alla reception, dopo 20 minuti sono stato accompagnato (con il sorriso) dalla Dott.ssa Torbarac. In Italia, la figura del Dott. assume un atteggiamento SOSTENUTO o, se preferisce, di SUPERIORITÀ rispetto al semplice cittadino. Cosa che non ho notato nella Dott.ssa. Suppongo che per lei sia stato normale, come una prassi che rientra nel contatto con il potenziale paziente. Ma io non sono stato indifferente e ho notato da differenza rispetto all’Italia. L’ho detto anche a mia moglie, che pur essendo gelosa + stata contenta per il servizio (arcata inferiore) che poco tempo dopo avrei avuto.
Infatti sono ritornato venerdì 30/08/2024. A essere sinceri, pensavo di ritrovare la Dott.ssa di cui sopra, e per meno di 5 secondi ho sentito un leggerissimo disagio fra me e me vedendo una Dott.ssa diversa. Disagio scomparso immediatamente in quanto la stessa assunse lo stesso atteggiamento cordiale e rassicurante della Dott.ssa Torbarac.
Come passo successivo, sono stato accompagnato e sempre con il sorriso, dalla Dott.ssa (purtroppo non ricordo il nome) ma so che aveva il camice nero e 29 anni. Quest’ultima mi ha fatto TENEREZZA. Probabilmente perché mi aspettavo un dottore uomo. E ha pure aggiunto che se mi faceva male (l’anestesia), di alzare la mano. Cosa che non ho mai fatto. Sono ritornato a casa CONTENTO. Ritornerò ad ottobre. È vero, anche in Italia avrei avuto un servizio eccellente, ma io cercavo SENTIMENTI, AMORE, COMPRENSIONE, EMOZIONI. E qui le ho trovate.
Per cui ora spetta a me ricambiare ciò che ho avuto. Ho già contattato alcuni amici, parenti che a loro volta ne contatteranno altri. Questo passa parola avrà un seguito il prima possibile, dopo l’invio da parte mia di chi avrà avuto la mia stessa esperienza, positiva. Io egr. Direttore, il prossimo anno compio 80 anni, ma sono motivato affinché la struttura RIDENT accolga/riceva consensi. Ed è per ciò cui mi impegnerò.
E sperando di non averle mancato di rispetto, invio distinti ossequi.
Renzo Castellarin