29.06.2021
Anche se molti sottovalutano questo aspetto, c’è da considerare che siamo esposti quotidianamente alle radiazioni nell’ambiente e, nell’arco di un anno, riceviamo una media di 2,4 millisievert di radiazioni provenienti dalla natura, a seconda della nostra posizione geografica.
Per fare un confronto, la dose di radiazioni per un’immagine panoramica è di 0,024 millisievert. Indipendentemente dalla piccola dose, i raggi X comportano sempre un potenziale rischio, sia in radiologia dentale che nella nostra routine quotidiana.
Tuttavia, le informazioni diagnostiche che una radiografia dentale fornisce al tuo dentista sono incomparabili con altri metodi, soprattutto quando si tratta di rilevare la carie nelle aree interdentali o sotto le otturazioni, o la perdita ossea dovuta all’osteoporosi o molti altri processi.
Le radiografie dentali sono una procedura diagnostica standard in odontoiatria che fornisce al dentista informazioni significative sulle condizioni dei denti e delle ossa per prevenire e mantenere la salute orale.
I tecnici radiologici in radiologia dentale, come in altri esami radiologici, sono sempre guidati dai cosiddetto principio ALARA, che afferma brevemente che il livello di radiazione deve essere sempre ragionevolmente basso.
L’obiettivo finale è, quindi, quello di ottenere un’immagine di qualità con il livello di radiazione più basso possibile.
La frequenza dell’uso della radiografia dentale è individuale e dipende da diversi fattori, ma il tuo dentista prenderà sempre in considerazione il rischio menzionato e valuterà se l’uso dei raggi X in un dato momento è davvero necessario.
Pertanto, i raggi X non possono mai essere generalmente considerati assolutamente sicuri per la salute, ma con basse dosi di radiazioni e diagnostica di qualità, il rischio è davvero minimo rispetto ai grandi benefici che essi portano all’odontoiatria.