Diagnostica T.A.C. in odontoiatria: quando la utilizziamo?

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Autore: dott.ssa Natalia Gavran , laureata in odontoiatria

18.02.2022

Il mondo dell’odontoiatria e della medicina dentale è in continua evoluzione. Negli ultimi anni sono stati raggiunti progressi incredibili e, per stare al passo con le nuove tecnologie, il nostro Policlinico si è sempre attrezzato con macchinari e strumenti all’avanguardia che potessero garantire risultati a regola d’arte.

Anche le varie procedure ricostruttive nel cavo orale richiedono, al giorno d’oggi, metodi diagnostici sempre più precisi. Per questo motivo, Rident si serve della diagnostica T.A.C., la quale riesce a fornirci una panoramica ossea completamente accurata e in 3D, che supera di gran lunga le capacità ormai limitate delle immagini classiche.

L’imaging 3D in odontoiatria è diventato un metodo diagnostico fondamentale, oramai uno standard, mediante il quale i dentisti riescono ad ottenere una visione dettagliata delle condizioni di ossa, denti e strutture circostanti. Oltre alla misurazione della densità ossea e del volume degli impianti, questo strumento diagnostico è sempre più utilizzato come esame quotidiano in chirurgia orale, endodonzia, ortodonzia e parodontologia.

Oggi la T.A.C è indispensabile in odontoiatria ed è necessaria non solo per fare una corretta diagnosi ma anche per determinare un conseguente e accurato piano di trattamento.

La T.A.C. ci permette inoltre di avere il controllo sulla quantità di radiazioni, ciò significa che è uno strumento sicuro e può essere utilizzato anche nei bambini, proprio perché si tratta di una procedura completamente indolore e innocua per la salute del paziente, qualunque età esso possieda.