Domande frequenti

Purtroppo siete rimasti senza denti e la protesi vi sta rendendo la vita difficile: vi sentite insicuri in compagnia perchè la protesi è mal fissata, vi nutrite solo di cibi morbidi, il palato è coperto e di conseguenza non riuscite ad assaporare bene il cibo? Oppure siete coscienti di andare incontro a questi problemi perchè vi rendete conto che i pochi denti rimasti dovranno essere rimossi a breve? E adesso cosa fare?

Le soluzioni universali raramente sono anche quelle ideali – Lei è un individuo e si merita una soluzione individuale. Una soluzione condizionata dal proprio carattere e dalle proprie aspettative, dal tempo e dal denaro che uno è pronto a investire, dalle dimensioni dell’osso e tessuto morbido, da risultato che uno si aspetta a livello estetico. Ecco alcune soluzioni più frequenti:

Quattro impianti, barra e protesi scheletrata

Una soluzione classica e standard per il paziente che desidera qualcosa di semplice e attestato. E’ quasi sempre fattibile, anche quando l’osso è in uno stato di atrofia avanzata. Dall’inizio alla fine della terapia ci vogliono da 4 a 6 mesi e 5 visite. Sia la difficoltà dell’intervento, sia il costo sono moderati. Non bisogna avere paura del fatto che si tratta di una protesi ‘mobile’. Nessuno apparte Lei e il Suo medico sarà in grado di percepirlo- il palato è libero, la lingua ha spazio a sufficienza e le protesi scheletrate sono poggiate sugli impianti in maniera talmente fissa che sarete in grado di ridere col cuore e masticare liberamente.

Protesi fissa su impianti

Insiste ad avere una protesi fissa? Non desidera nemmeno provare con una protesi mobile, sia classica che quella totale o scheletrata fissata solidamente sugli impianti? In questo caso bisogna inserire otto impianti per mascella. Spesso c’è bisogno di ricostruire l’osso in certi punti. Una volta finito il lavoro, la felicità del paziente è toccante! Di nuovo come una volta! Comunque attenzione: bisogna effettuare un analisi dettagliata prima di iniziare la terapia in modo da essere sicuri che il risultato Le porterà ad avere non solo dei denti sani, ma anche un bel sorriso. In casi di atrofia ossea avanzata (di solito nei pazienti che portano una protesi totale da anni) è possibile effettuare questo tipo di lavoro solo dopo una serie di interventi chirurgici estensivi di ricostruzione ossea. Protesi fissa su impianti è la soluzione più esigente a livello economico e, dipendendo dalla situazione iniziale, la terapia dura da 5 a 14 mesi.

All on four – All on six

Ha fretta e vuole dei denti fissi subito, entro 48 ore? Questo tipo di soluzione protesica è più recente (è in funzione da una decina di anni), comunque i dati riferiti ai pazienti attentamente seguiti mostrano ottimi risultati. Si tratta di una protesi fissa, comunque grazie al fatto che gli impianti vengono inseriti sotto un certo angolo, è sufficiente inserire 4 impianti nella mascella inferiore e 6 impianti nella mascella superiore. Il lato negativo: non è una soluzione ideale per le zone esteticamente impegnative quindi per la mascella superiore in pazienti con labbro superiore corto il cui sorriso scopre la gengiva. D’altro canto funziona perfettamente per la mascella inferiore. Il lato positivo: entro 24-48 ore può avere dei denti fissi, non ci sono ricostruzioni ossee importanti e spesso è possibile inserire gli impianti subito dopo l’estrazione di ultimi denti rimasti.

Dopo un periodo iniziale che va da 3 a 6 mesi, il ponte provvisorio viene sostituito con quello definitivo.

A livello di costo questo tipo di soluzione è una via di mezzo fra la protesi scheletrata e la protesi fissa.

Questo non è tutto

Esistono anche i cosiddettti mini impianti e sono di preferenza in pazienti le cui opzioni sono limitate per motivi di salute o motivi economici. E’ bene tenere in mente che nella maggior parte dei casi durante la fase transitoria, per fissare la protesi o il ponte, è possibile inserire impianti provvisori oppure usare i denti rimasti.

Non dimenticate: La Sua terapia deve essere dettata dalla propria anatomia, dalle Sue esigenze e I Suoi bisogni e dalla Sua prontezza a investire tempo e denaro e non deve essere limitata dalle preferenze del team di odontoiatri. Il team che Lei sceglie deve essere la Sua mano guida e deve aiutarla a prendere la decisione, a volte prende la decisione a posto Suo ma nel farlo deve avere a disposizione l’intera gamma di possibili terapie.

Di solito si tratta di un lavoro fisso su otto impianti endossei o di un lavoro condizionatamente fisso su quattro impianti. Le presentiamo il nostro protocollo verificato e standadizzato.

Primo passo

La prima visita include la visita clinica e la visualizzazione della lastra panoramica della Sua mascella. Dipendendo dalle Sue aspettative, i Suoi desideri e l’anatomia individuale proporremo la soluzione adatta a Lei. Inoltre, avremo a disposizione pure il filmato animato e i modelli dimostrativi con l’aiuto dei quali riuscirà a visualizzare la soluzione proposta.

Venendo nel nostro policlinico possiamo estrarre i denti che sono da estrarre e proporLe una soluzione protesica adatta a Lei.

Qual’è il protocollo: estraendo i denti, prendiamo subito lo stampo per quelli provvisori, cosi a casa non ne andarà senza denti.

A seconda sella situazione clinica e i dati letti dall’ortopantomografia della mascella che avremo a disposizione Le consiglieremo la lastra tridimensionale precisissima ovvero la T.A.C della mascella. La T.A.C. Le verrà consigliata o subito all’inizio della terapia o 2-4 mesi dopo le estrazioni. La T.A.C ci serve per valutare la dimensione e la qualità dell’osso mascellare. In base all’esito della T.A.C. programeremo il numero e il posizionamento degli impianti ed eventuali missure necessarie per la ricostruzione ossea.

Secondo passo

Abbiamo fatto la TAC. E abbiamo deciso e scelto insieme la soluzione protesica adatta a Lei. Cominciamo con il lavoro.

La prepareremo per la sala chirirgica/operatoria dove l’aspetterà uno dei nostri specialisti in chirurgia orale e implantologia. Dopo la descrizione dettagliata dell’intervento comincieremo con il lavoro. È un pò perplesso per quanto riguarda il dolore che dovrà sopportare? Non si preoccupi, è completamente indolore. L’unica cosa che di sicuro sentirà sono i movimenti della mano del chirurgo e la sensazione che qualcosa sta succedendo nella Sua bocca, ma niente altro. Dopo l’intervento verrà instruito dettagliamente come osservare le misure postoperatorie. Inoltre, prepareremo anche delle istruzioni in scritto, i medicinali e altre piccolezze delle quali ne avrà bisogno dopo un intervento del genere. Le istruzioni postoperative si possono trovare anche sul nostro sito web

Dopo l’intervento verrà accompagnato nello studio del Suo dentista curante con il quale accorderà la continuazione della terapia.

Terzo passo

Due fino sei mesi dopo l’innesto degli impianti bisogna prenottare il prossimo appuntamento. Il chirurgo aprirà gli impianti e applicherà le viti di guarigione per modellare la gengiva.

Quarto passo

Un mese dopo l’applicazione delle viti di guarigione si prende lo stampo per i Suoi denti definitivi.

Quinto passo

Due settimane dopo lo stampo, in accordo con l’odontotecnico, faremmo ancora un’ultima prova dei Suoi denti definitivi.

Sesto passo

Le consegneremo il Suo nuovo sorriso. Buon appetito!

Gli impianti dentali sono delle radici artificiali – le viti di titanio. E come fanno a stare dentro l’osso? Mecanicamente, come i chiodi e le viti o come i nostri denti naturali?

La stabilità primaria, mecanica

Subito dopo l’innesto degli impianti dentali e qualche settimana dopo la loro stabilità nell’osso è di natura puramente mecanica. Gli impianti hanno le filettature e il loro posizionamento si prepara dipendendo dalla durezza dell’osso in modo tale che per l’innesto serve una determinata forza.

Certo che l’innesto degli impianti provoca la reazione nel tessuto osseo circostante cossiche la stabilità mecanica si riduce già due settimane dopo l’innesto degli impianti.

Però nello stesso momento della perdita della stabilità primaria comincia a formarsi quella biologica.

La stabilità secondaria, biologica

Grazie alla biocompatibilità del titanio e la superficie ruvida degli impianti dentali si sviluppa la stabilità biologica. La cosidetta “ruvidità” della superficie degli impianti e un aggettivo dietro il quale stanno decenni di ricerca e sperimentazione intensiva con lo scopo di ottenere la superficie che interagirà in modo ottimale con l’osso. Gli ultimi anni hanno portato un enorme progresso nell’ottimizzazione del design e della superficie degli impianti. Lo scopo principale è raggiungere una crescita migliore delle cellule ossee vitali all’interno della micro struttura di superficie degli impianti dentali. Il termine giusto per descrivere questo processo è appunto l’osteointegrazione.

La stabilità terziaria

Si parla della stabilità terziaria quando quella funzionale avrebbe finito e dopo il caricamento degli impianti dentali. Ovvero quando dopo l’applicazione delle corone, i ponti o le protesi scheletrate gli impianti sono esposti alle forze masticatorie.

La buona notizia è che l’allergia al titanio non esiste, il 95% degli impianti dentali essendo realizzati in titanio.
Il titanio viene usato per realizzare delle endprotesi ortopediche (p.es., la protesi d’anca, di gincchio e di spalla). L’allergia alle endoprotesi nominate non è ancora stata descritta. Perché il titanio, a differenza di numerosi altri metalli, non causa una reazione allergica?

Il titanio ha molta affinità con l’ossigeno, e perciò subito dopo la liberazione di ioni del titanio si forma uno strato di ossidio. Ossidi non possono legare proteine, e in seguito il titanio non può causare una reazione allergica.

La notizia meno buona è che circa il 2% degli impianti non viene osteointegrato. Dunque, per qualche motivo questi impianti vengono rigettati. Nessun chirurgo implantologo oppure centro implantologico ha il 100% di efficacia. Dati statistici relativi al nostro policlinico rivelano che l’1 per cento degli impianti da noi innestati non si osteointegra. I motivi per questo risultato sopra la media sono probabilmente i nostri esperti chirurghi, l’uso esclusivo degli impianti certificati e rigida applicazione di protocollo di sterilità.

Perché non abbiamo il 100% di efficacia?

L’innesto degli impianti è sconsigliato ad alcune categorie di pazienti:

  • bambini e giovani che ancora crescono
  • malattie cardiovascolari gravi
  • gravi disturbi di coagulazione del sangue
  • stati dopo una terapia radiante di testa, collo e chemioterapia
  • malattie ossee
  • tumori ossei
  • malattie autoimmuni
  • immunosoppressione dopo un trapianto
  • malattie metabliche gravi
  • diabete mellito instabile
  • Morbus Paget
  • dipendenza da droghe e alcool
  • fumatori forti
  • bisfosfonati
  • malattie psichiatriche e non cooperazione da parte del paziente

Si parla, però, di un tasso di 1% di fallimento verificatosi nei pazienti che non dimostrano alcuna controindicazione. Le indagini hanno rivelato che il più spesso si tratta di fumatori, oppure di ossa di scarsa qualità/quantità. Ossa troppo dure hanno un apporto di sangue insufficiente, e lo sviluppo di calore mentre si preparano le filettature è più intenso. Ossa troppo morbide invece non sono una buona base per ancoraggio di impianti dentali.
La causa di rigetto può essere anche di tipo meccanico: sollecitazioni eccessive causate da masticazione e pressione della protesi, micromovimenti della protesi prima che si abbia ottenuto la stabilità meccanica degli impianti.

In alcuni casi non è possibile trovare una risposta soddisfacente.

Che cosa succede se l’impianto dentale non viene integrato nell’osso e successivamente rigettato?

L’impianto dentale si rimuove, e dopo un periodo di guarigione viene innestato un nuovo impianto. Il fallimento dell’intervento ripetuto è estremamente raro. Beninteso, i nostri pazenti pagano solo gli impianti dentali ben osteointegrati.

Devo prepararmi per un intervento chirurgico alla mandibola! E adesso?

Niente panico.

Sicuramente ci sono situazioni più piacevoli dell’essere distesi indifesi sulla sedia dentistica con la bocca aperta a sentire i rumori di sottofondo. Gli interventi chirurgici alla mandibola, anche se non piacevoli, sono indolori. Attenzione però: l’anestesia locale non elimina la sensazione della pressione. Comunque la pressione non è dolore e se ci si prepara a questa sensazione diventa molto più facile affrontare l’intervento. In fondo è tutto nella testa, giusto?

Come prepararsi?

  • Dipendendo dalla difficoltà dell’intervento, bisogna tenere in mente che per qualche giorno prima e dopo l’intervento non si dovranno fare sforzi fisici e parlare troppo.
  • Riempite il frigo: le pappe per bambini, zuppe e altri cibi che possono essere tagliati a pezzettini o frullati.
  • Aggiungete un cuscino extra. La posizione rialzata della testa diminuisce il gonfiore.
  • Preparate delle compresse fredde. Le compresse fredde nella fase post operatoria diminuiscono il gonfiore e alleviano il dolore. Applicare le compresse a intervalli e non appoggiare oggetti freddi direttamente sul viso- avvolgeteli con un panno.
  • Fatte un salto in farmacia: già durante la visita informativa prendete degli appunti sulla fase post operatoria. Alcuni consigli per certi tipi di interventi si trovano su https://rident.hr/chiedi-al-medico/ . Comprate la soluzione 0,12% CHX per sciaquare la cavità orale e antidolorifici, (per esempio Ibuprofene, Analgina). Fornirsi anche di una crema per le labbra-la vaselina, una pomata o simile.
  • Fornirsi di tamponi di garza idrofila. Dopo l’operazione sono possibili delle emorragie che possono essere fermate efficacemente premendo la zona che sanguina. Tenere premuta la zona il più a lungo possibile. I fazzoletti di carta non sono adeguati perchè tendono a scomporsi e c’è il rischio che qualche pezzettino rimanga nella ferita. Le emorragie all’interno della cavità orale sembrano più gravi di quanto in realtà non lo siano; il sangue viene mescolato alla saliva e la quantità di sangue appare più grande. In nessun caso bisogna sciaquare la bocca se c’è un’emoraggia in corso!
  • Una settimana prima e dopo l’intervento non bisogna assumere farmaci a base di ASS (come per esmpio l’Aspirina) perchè aumentano la tendenza all’emorragia.
  • Portare la lista dei farmaci che eventualmente assumete al colloquio informativo.
  • NON FUMATE! Potete fumare solo nel caso in cui non vi importa dell’esito dell’intervento.
  • Organizzate il trasporto. Non solo l’anestesia locale e gli antidolorifici diminuiscono la concentrazione, ma la situazione stressante influisce negativamente sulle capacità psicomotorie.
  • Indossate abbigliamento semplice e comodo.
  • Dopo il terzo giorno sentirete il miglioramento. Se il dolore e il gonfiore non dovessero diminuire, non esitate a contattare il Vostro medico.
  • E credeteci: quasi tutti i pazienti sottoposti all’intervento affermano che l’aspetto peggiore era proprio la paura prima dell’intervento!

Presso il Policlinico Rident ogni paziente ha a disposizione il proprio medico odontoiatra che pianifica, segue e coordina il corso di terapia, controllando ad ogni visita la situazione del paziente. Dunque, in un posto offriamo le cure del proprio medico e servizi specialistici in vari settori.

Tutti noi, presso il Policlinico Rident, vogliamo avere pazienti soddisfati e fedeli, offrendo a loro servizi di qualità ad un prezzo conveniente. La maggior parte dei nostri pazienti viene a trovarci tramite una raccomandazione, sono solo pochi i pazienti attirati dalle nostre pagine web. Perché? Siamo un policlinico molto grande e il successo lo diamo per certo, mentre tutti i fallimenti, anche quelli più piccoli, li prendiamo sul serio e li analizziamo dentro il nostro team. Teniamo conto dei nostri pazienti. La nostra responsabiltà professionale, l’orgoglio umano e l’empatia verso pazienti si aumentano vedendo tornare contenti i nostri pazienti che poi ci raccomandano alle loro famiglie e amici.

“Chi può fare bene e non lo fa, fa male.“ . Il Nuovo Testamento

I difetti ossei, creatisi come conseguenza diretta della parodontite, possono essere rimediati con la ristrutturazione dell’osso danneggiato. Questo vale comunque solo per alcuni tipi di difetti. L’intervento viene effettuato dopo un‘adeguata preparazione del paziente e solo se l’infiammazione della cavità orale è stata precedentemente curata ed eliminata. Per rigenerare l’osso danneggiato vengono usate delle tecniche microchirurgiche. Il difetto viene pulito e disinfettato meticolosamente dopo di che si procede con l’applicazione di sostanze biologiche attive che favoriscono la rigenerazione dell’osso e di altri tessuti di sostegno. Se necessario, è possibile aggiungere anche dell’osso artificiale.

Nel caso di difetti più estensivi, gli stessi vengono riempiti con l’osso artificiale e ricoperti dalla membrana.

Per aderire all’iniziativa, per cortesia compilare il modulo on-line

Ha una domanda? Se è alla ricerca di una risposta che non è pubblicata qui, o se per caso è in possesso di una panoramica recente che ci può servire a stillare un piano di terapia o un piano preventivo appositamente per Lei, La preghiamo gentilmente di compilare il modulo on-line

Per innestare gli impianti, indipendentemente dal loro numero, serve una visita sola. Di solito prima di proporre al paziente una terapia protesica, si effettua la T.A.C. con la quale si stabilisce lo stato delle strutture ossee nelle regioni dove gli impianti verrano innestati. Dopo la T.A.C., e se lo stato delle strutture ossee ci permette di proseguire con l’innesto, il paziente entra in sala chirurgica per il trattamento dell’innesto degli impianti il quale non dura più di 2-3 ore dipendendo dal numero degli impianti. 2 o 3 settimane dopo l’impianto il paziente deve fare una visita di controllo e togliere i punti. La durata del periodo di osteointegrazione (ovvero il tempo necessario per l’integrazione dell’impianto con l’osso) dipende dalle condizioni della mascella trattata. Questo periodo di solito non diventa più lungo di 3 o 4 mesi. Passato il periodo di osteintegrazione, il paziente continua con la terapia protesica, la quale dura al massimo 2 mesi, dipendendo sempre dal tipo di soluzione protesica prescelta.

L’alitosi può essere causata da fattori diversi. In 80-90% dei casi la causa sta nella cavità orale ovvero nella presenza dei batteri anaerobi (batteri che riescono a vivere senza l’ossigeno) all’interno della stessa. Essi producono dei composti di zolfo responsabili per gli odori sgradevoli. Di solito si posizionano all’interno delle tasche e sulla superficie ruvida della lingua.

È raro che siano le malattie gastriche a causare l’alitosi. Nel caso in cui l’alitosi è causata dalle condizioni povere della cavità orale, il problema si risolve con un’igiene ottimale della stessa ed una mirata terapia per combattere l’infiammazione della gengiva e la parodontite.

Le faccette in ceramica sono dei sottili restauri protesici minimamente invasivi. Ricoprono la parte frontale del dente e in questo modo ne correggono i difetti. Realizzate interamente in ceramica danno la possibilità di imitare il colore e l’aspetto naturale del dente.

Le faccette in ceramica sono una soluzione estetica che ci permette di restituire la parte mancante del dente e correggere in modo permanente il colore e le piccole imperfezioni nel posizionamento dei denti. Sono ideali per chiudere gli spazi interdentali minori e ricostruire lo smalto rotto o usurato. Il vantaggio più grande delle faccette in ceramica è il risparmio del tessuto dentale.

Nella preparazione della superficie dentale basta rimuovere solamente 0,5 mm di superficie dentale. Le faccette in ceramica sono resistenti alle macchie del caffè, tè e fumo. Il Policlinico Rident offre il servizio di applicazione di faccette in ceramica.

Venite pure da noi a scegliere il Vostro nuovo sorriso smagliante.

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